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C.AUM.A.
Centro di Meditazione e Guarigione Esoterica  

Solstizio d'Inverno 2024

Quest'anno con l'associazione 12 Pleniluni, ci troveremo all'Auditorium Enzo Baldoni
in Via Quarenghi 21, a Milano, per celebrare insieme il Solstizio d'Inverno.
Un solstizio ricco di significati profondi. 

Stiamo per varcare le soglie del 2025, un anno citato in molti insegnamenti e tradizioni come l’inizio di un ciclo di straordinaria trasformazione, un'opportunità di rinnovamento autentico per la coscienza umana e l'evoluzione del nostro pianeta.

 

In questo momento storico, l'umanità si trova ad affrontare sfide e prove importanti, che potranno condurla verso una nuova comprensione delle relazioni, tra individui, comunità e nazioni.

 

Prove volte a farci recuperare i valori essenziali che sorreggono la civiltà, valori che sono stati scritti nella Carta dei Diritti dell'Uomo, patrimonio dell'umanità che attendono di essere realizzati;
nati dalla sofferenza e dal sacrificio, illuminano il cammino umano con i semi della Luce
della Buona Volontà, del Rispetto e della Giustizia, elementi che costituiscono l’essenza stessa dell’anima divina.
 

Ma questa trasformazione sociale non può nascere senza l'impegno a vivere come esseri spirituali da parte di tutte le persone consapevoli della propria natura divina.

“L'iniziazione è un dovere sociale” dice Vicente Beltran Anglada, 
ed è davvero una semplice e fondamentale verità.


È da ognuno di noi che scaturisce la melodia invocativa verso la vita divina che ci abita e verso gli esseri di Luce che attendono il richiamo da parte di tutti i veri aspiranti spirituali, ricercatori, discepoli per poter aiutare le menti e i cuori dell'umanità a vedere chiaramente, ad agire saggiamente.
 

Ecco perché, in questo anno cruciale, è così importante il raccoglimento, unirci in meditazione, generare quel silenzio dinamico e invocativo, che emerge dalle profondità del Cuore e che consente al divino di manifestarsi come coscienza cristica in ognuno di noi.

Se volete partecipare scrivete a cauma.web@gmail.com






IL SIGNIFICATO DEL SOLSTIZIO

La parola “solstizio” viene dal latino solstitium, composto da Sol (il sole) 

e da un derivato di sistere (fermarsi). Il solstizio è quindi, fin dall’antichità, 

il momento in cui il sole “si ferma”. 

 

Nel giorno del solstizio d’inverno, infatti, il Sole, nel suo moto apparente rispetto alla Terra,

smette di scendere rispetto all’equatore celeste dando l’impressione di fermarsi. 

 

A partire da questo momento il moto apparente del Sole torna a cambiare con relativo allungamento delle giornate. È il momento che segna il passaggio dall’autunno all’inverno.

Con il Solstizio d’inverno si entra nel segno del Capricorno, ultimo segno di terra. È una terra che appare arida, spoglia, dura, fredda. 

 

È la terra invernale che non offre i suoi frutti, che non si abbellisce esteriormente perché tutte le sue energie sono rivolte all’interno per il lento processo di preparazione della natura al nuovo ciclo.

La morte apparente che vediamo all’esterno corrisponde al massimo momento spirituale, alla maggiore ingegnosità dell’uomo, libero dagli ordinari lavori stagionali. 

 

Rappresenta la spoliazione, la concentrazione verso una meta, ma anche la vetta della montagna e la profondità della grotta dove l’individuo, addestrando la volontà e controllando l’istinto, giunge al dominio di sé.

 

Con questa Cerimonia si intende vivere questo passaggio in sé stessi. Si incomincia meditando sulla “spoliazione”, analoga alla preparazione della terra prima della semina, che comporta la rinuncia del superfluo e del negativo, per tornare all’essenza.

 

Con questo processo si mette ordine nella propria vita, verificando l’ordine delle priorità e le energie che vi si dedicano. Per superfluo si intendono anche i “sospesi” nei rapporti interpersonali, nelle situazioni non chiarite, che si dovrebbero riportare allo stato di serenità.

 

L’acquietamento che ne segue è la condizione ideale di ricettività per le intuizioni, le idee e per far attecchire i propositi.

 

La meditazione prosegue appunto con la formulazione di un proposito, che sarà rappresentato dal seme che sarà posto nella terra perché, protetto, cresca fino a germogliare, sbocciando a primavera. 

Consideriamo la terra quindi come forza di volontà che generosamente e continuamente offre i suoi doni meravigliosi.