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C.AUM.A.
Centro di Meditazione e Guarigione Esoterica  

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MEDITAZIONE
PLENILUNIO DEL LEONE

 

Lunedì 19 Agosto alle ore 20,30 
vi invitiamo a partecipare alla meditazione del plenilunio del Leone

La meditazione è organizzata dal gruppo LE 12 FESTE SACRE
e si terrà via Zoom


Per partecipare scrivere a cauma.web@gmail.com 


“Io sono Quello e Quello sono Io”

Ogni anno, possiamo dire, al Plenilunio di Leo, i cuori si allineano… i cuori umani, degli Iniziati, dei Maestri, del pianeta (cioè la Gerarchia), di Giove (perché gli influssi di Sirio giungono al cuore planetario attraverso il pianeta sacro di Secondo Raggio).
 

Il cuore del Sole sul piano mentale cosmico e così via fino al cuore di Colui di cui nulla si può dire… il cuore di questo grande organismo cosmico è proprio Sirio (non a caso è la stella più luminosa del firmamento visibile dalla Terra e sta al nostro Sole come la Monade sta all’Anima in ambito umano). 

 

Visualizziamo questo allineamento potentissimo che si crea, tenendo presente che, come dice l’Agni Yoga, la Gerarchia è proprio questo: 

una catena di cuori… e di costruttori! È importante essere consapevoli della verticalità che si realizza in questo momento speciale; fateci caso, quando si entra nel mese di Leo la spina dorsale si allinea, è perfettamente verticale e il Fuoco Solare della Coscienza può essere rafforzato ed elevato, portato cioè all’identificazione con un livello superiore. Io sono Quello! 

 

A proposito di questo Fuoco, il Maestro Tibetano scrive: 

“Quando (come ora!) Urano, velato dal Sole in Leo, aggiunge il suo potere agli altri influssi e nello stesso tempo il settimo raggio è in grande fase attiva sulla Terra, è disponibile l’energia necessaria per precipitare la crisi iniziatica e suscitare un grande risveglio ritmico: oggi l’Umanità è pronta alla prova e all’abbraccio del fuoco, che precedono la prima iniziazione” (alla quale, a quanto pare, l’Umanità nel suo complesso si sta avvicinando!).

 

Lo stimolo della coscienza è dunque lo scopo di tutti gli influssi astrologici e il tema principale di Leo è l’attività dell’unità autocosciente in rapporto all’ambiente, ossia lo sviluppo della risposta sensibile agli impulsi circostanti in colui che sta — come il Sole — al centro del suo piccolo universo.

 

La qualità del cuore che Vicente Beltràn Anglada associa a Leo (ecco perché la ritroverete in alcuni degli estratti dall’Insegnamento che seguiranno, che condivideremo come preparazione alla meditazione) è l’affermazione, che è davvero una chiave fondamentale per comprendere questo segno; fino ad un certo livello di coscienza è per forza di cose un’affermazione personale (nel suo doppio significato di individuale e di collegato alla personalità!), ma ad un livello più evoluto diventa una identificazione con la nostra parte spirituale ed una affermazione attraverso i nostri pensieri, i nostri progetti, i nostri rapporti, la nostra vita nel suo complesso dei principi, dei valori e delle leggi che appartengono a quella dimensione superiore.

 

Non a caso il Segno del Leone è associato all’Arcangelo Mikhael, che letteralmente significa “Chi è come Dio” ed esprime quindi l’identità con la Divinità; noi dobbiamo fare la stessa cosa, affermare la nostra vera essenza (di esseri spirituali), che possiamo chiamare Anima, Angelo Solare, Sé Superiore, poco importa…

 

 identificarci in questa parte divina e vivere di conseguenza, ad ogni livello, con ogni mezzo, in ogni istante. Il senso dei due motti di Leo sta proprio qui, perché quello ordinario recita 

 

“Che le altre forme siano, io governo perché sono”, quindi una volontà di affermazione personale; mentre quello evoluto, che è il pensiero seme su cui mediteremo, afferma “Io sono Quello e Quello sono io”. Io sono Anima e vivo come tale!! 

 

In questo segno si realizza questo passaggio, perché prima fioriscono la volontà di sé e la coscienza individuale, che poi vengono trasfigurate e consacrate allo scopo divino, cioè messe al servizio della realizzazione del Piano evolutivo (esprimendo le qualità più elevate del segno e del suo opposto polare, Aquarius). 

 

Dice ancora il Tibetano: “Io Sono” — il Verbo dell’individuo di Leo, conscio di sé ed egoista (per inciso facciamo notare che il glifo del segno di Leo è l’unico, insieme alla freccia di Sagittarius, ad essere semplice, senza indicazione di dualismo o triplicità, e in questo modo incorpora le idee di separazione isolata e desiderio concentrato). “Io Sono Quello” — il Verbo dell’individuo di Leo che si approssima rapidamente alla coscienza superiore e si appresta a un’espressione rinnovata e universale in Aquarius. 

 

Leo, la Luce dell’Anima, è un punto di luce riflessa logoica o divina. La luce diffusa in Cancer si focalizza e raccoglie in un punto. il nativo di Leo che abbia coscienza d’iniziato conserva l’individualità, sviluppatasi in Leo, e del pari l’universalità di Aquarius; se lo vuole, può operare come individuo perfettamente identificato con se stesso, pur serbando nello stesso tempo piena consapevolezza universale”.

 

Secondo la Mantrikashakti, cioè la scienza sacra del Linguaggio e del Suono (il potere – possiamo dire – di dare vita alle cose dando loro il giusto nome), il termine latino leo deriva dalla radice indoeuropea LU/RU, che esprime l’idea di rumore (e quindi del ruggito) e del colore rosso. 

 

Vi è dunque espressa un’idea di volontà infuocata, volta ad esprimere suono e luce; ecco perché i Raggi che questo segno trasmette ed esprime sono il Primo (Volontà – Potere) e il Quinto della Conoscenza concreta, perché esprimere suono e luce vuol dire dare il via alla Manifestazione, è l’aspetto costruttivo della Mente, il quinto principio, come Leo è il quinto segno partendo da Aries, ed è quindi connesso alla stella a cinque punte, il pentagono, l’Uomo (man, che esprime il Manas, cioè la Mente). 

 

La stella a cinque punte – tra le tante cose – è proprio il simbolo dell’umanità e dell’individualizzazione, quindi dell’essere umano che conosce se stesso come individuo e che da consapevole di sé (con la esse minuscola) diviene consapevole di essere il Sé (con la esse maiuscola!).

 

Leo è un segno di croce fissa e come dice l’Astrologia Esoterica, “Allorché la Croce Fissa sorge nella coscienza dell'uomo, l’influsso di Aquarius (opposto polare di Leo) comincia a equilibrare quello di Leo. Il punto focale dell’attenzione si sposta gradualmente da “colui che sta isolato”, al gruppo circostante e dagli interessi egoistici alle esigenze del gruppo. 

 

Questa è la concisa espressione di ciò che l’uomo consegue sulla Croce Fissa; essa infatti illumina e libera… È la croce della luce. E vi agiscono di continuo — emanati da Leo — i “fuochi di Dio”, cosmici, sistemici e planetari, che purificano, intensificano la luce e dispensano rivelazione all’uomo purificato che sta nella luce”.

La fatica di Ercole relativa a questo segno è l’uccisione del Leone di Nemea. Il leone è simbolo della personalità dominante e pericolosa che deve essere resa impotente (dalla mente superiore o anima) nella “grotta della mente inferiore”, dove il leone della personalità sviluppata ha la sua tana: il sé inferiore deve essere controllato e vinto e l’auto-affermazione individuale superata. 

 

La grotta della fatica, con i suoi due ingressi, corrisponde alla duplice ghiandola pituitaria, sede sia dell’intelletto che della natura emozionale ed immaginativa: allorché è in piena e giusta attività, essa indica una personalità completa ed attiva, autocontrollata, con notevole attività mentale e resistenza. 

 

Fu soltanto dopo aver bloccato l’apertura delle emozioni personali (pituitaria posteriore), gettata via la fedele clava, rifiutato simbolicamente di condurre ancora una vita personale egoistica, che Ercole (cioè l’Anima) poté entrare dall’apertura rappresentata dalla parte pituitaria anteriore (la mente razionale) e sottomettere il Leone della personalità nella grotta. 

 

È stupenda questa raffigurazione della pituitaria come una grotta, come espressione dei due aspetti del Kama-manas (desiderio e mente inferiore), che devono essere domati attraverso la responsabilità consapevole (quindi la coscienza), devono essere resi docili strumenti del volere dell’Anima e messi al servizio del Bene Comune.

 

Visto che come scintilla di bellezza musicale ascolteremo il sublime coro degli Iniziati da Il Flauto Magico di Mozart, un coro che è un inno ad Iside ed Osiride – i quali, come ci dice la Saggezza antica, rappresentano simbolicamente Sirio ed Orione – concludo leggendovi quello che sentirete cantare. È un coro che pur essendo riferito a Tamino, il principe protagonista dell’opera mozartiana, sta in realtà parlando di tutti noi, di tutti gli aspiranti spirituali e gli aspiranti discepoli, di tutti coloro cioè che hanno intrapreso un cammino di trasformazione di se stessi e hanno preso coscienza della loro parte di responsabilità nel lavoro comune per illuminare il pianeta, sacralizzare la vita, ristabilire – per utilizzare un’espressione che tutti conosciamo molto bene – il Regno dei Cieli sulla Terra! Dice così:

O Iside e Osiride, quale gioia!

Lo splendore del Sole scaccia la tetra notte.

Presto il nobile giovane (cioè simbolicamente tutti noi, come dicevamo) proverà una nuova vita,

presto sarà completamente al nostro servizio (niente male, visto che sono gli Iniziati a dirlo!!)

Il suo spirito è ardito, il suo cuore è puro (due caratteristiche profondamente leonine!)

Presto sarà degno di noi!

 

“Io sono Quello e Quello sono io”

Buona meditazione a tutti!!